mercoledì 3 settembre 2008

Dokuro 3" festival of noise



Plastic Boner Band – Dance, California cd 3”
Good Noise, Bad Noise – Odd Rooks Recur cd 3”

Torstein Wjiik – Komprimert Munn cd 3”




Cambiamo formato oggi e scivoliamo verso i lidi del digitale. Ben tre cd 3” in deliziosa confezione mini-dvd ci offre questo giro la Dokuro, etichetta personale di Michele Scariot (Ent e nodolby tra i vari progetti), specializzata in edizioni limitate e particolari di ambito noise.
Cominciamo da Plastic Boner Band, in realtà un solo project di Samuel Henry che si diverte – come da titolo – a rubare un riff dal 7” Dance, California dei Wooden Shjips per masticarlo, distorcerlo e risputarlo fuori sotto forma di stratificazioni soniche da wall of sound tellurico. Come da splendida copertina, opera di Merlo. Musica ostica che però induce alla trance per sovrapposizioni di ruvide lastre di suono.
Due invece i pezzi di Odd Rooks Recur del collettivo aperto di artisti transmediali Good Noise, Bad Noise. Con un nome così ci sarebbe da aspettarsi dai quattro inglesi devastazioni grezze e unidirezionali. Invece l’utilizzo del violino di Neil Woodall aiuta a scremare le maree montanti di macilento noise da laptop + field recordings processati dell’accoppiata John Hall/Shaun Blezard, virando il suono verso una elettroacustica sempre bella spessa ma molto cerebrale. Arcade Martyr Reports Twinning e Worrying Sectarian Tramp Trend i titoli delle due suite registrate live da assumere nottetempo, con una lieve preferenza per la seconda.
A conclusione della trilogia lo sconosciuto – almeno da noi – Torstein Wjiik a.k.a. Kjetil Hanssen, già titolare dell’etichetta Ambolthue. A dir poco prolifico il norvegese che in questa release (anch’essa una lunga suite da 20 minuti) si muove sui territori scoscesi del droning isolazionista. Non che il risultato sia meno claustrofobico e stordente delle precedenti uscite: esplosioni compresse, quasi subacquee, aprono la strada a fall-out post-atomici per una versione fantasmatica dell’industrial sound.
Ottime, davvero, le musiche, ma una nota di merito va agli artwork, molto al di sopra della media. Dokuro rules!

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