Visualizzazione post con etichetta holidays. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta holidays. Mostra tutti i post

mercoledì 1 aprile 2009

OvO / Claudio Rocchetti – Split 7”



Respiro sempre più internazionale per la Holidays Records. Dopo Talibam! e prima del 10” degli Usa Is A Monster, un pezzetto di vinile tocca anche a due moniker italiani di nascita ma internazionali per residenza e ampiezza di orizzonti.
I “berlinesi” OvO e Claudio Rocchetti si dividono equamente i quasi 10 minuti di questo split, ognuno alla propria maniera. Con un lento, putrescente sludge-core l’accoppiata Dorella-Pedretti; con un lungo sogno-incubo per elettroacustica sfatta e grumosa Mr. Rocchetti. L’effetto disturbante è, as usual, totale per entrambi, ma se In A Corner e Carestia a targa Ovo puntano più sulle viscere, vomitando incubi selvaggi e macilenti e ricordandoci che siamo fatti di sangue e merda, The Black Lake del dj decostruttivista sceglie la via della dissoluzione e dell’ossessività spettrale, tra cupi rumori trovati e nenie da haunted music.
A pelle ci verrebbe da prediligere i primi, ma soltanto in virtù della nostra provenienza “rock”, ma le atmosfere create dai due presenti finiscono con l’essere allo stesso tempo speculari e complementari.
L’unica cosa che possiamo fare, oltre consigliare l’acquisto di questo vinilino è urlare Wir sind alle Berliner. Grande Holidays e grande Wallace, visto che il vinilino è in co-produzione con l'etichetta di sua santità Mirko Spino.

domenica 15 giugno 2008

Talibam & But God Created Woman - Split 7"


Cominciamo bene questa esperienza vinilica con uno split molto rumoroso. Protagonisti del 7” edito dall’italiana Holidays, appassionata etichetta vinilica con ottime uscite in catalogo, i baresi But God Created Woman e i newyorchesi Talibam!

Musica come da programma spigolosa, sghemba, storta e rumorosa, a metà tra no-wave regolarizzata e irruenza punk da debosciati. Sul lato A i BGCW si muovono a scatti e paranoia, con Confused By Body a lambire territori limitrofi agli Oneida di Each One Teach One, cioè reiterazioni chitarristiche sfibranti e infinite, mentre Rather Kiss A Cobra accentua schizofrenie quasi scremo, atonalità no-wave e metronomie aritmiche. Sul lato B il solito maelstrom improv del duo Mottel-Shea sembra “normalizzarsi” in un free-rock devastante, sanguigno e lanciato a rotta di collo grazie alle chitarre degli ospiti Anders Nillson e Jeremy Wilms e alla voce di Mike Pride, uno capace di suonare sia con Braxton che con MDC. Un piccolo gioiello, per chi scrive.