sabato 6 settembre 2008

Om – Gebel Barkal 7”

Nome preso dal mantra più sacro dell’induismo; titolo che rimanda alla Montagna Pura degli egizi, il Jabal Barkal che domina l’antica regione di Napata; l’ultimo album chiamato Pilgrimage. Ce n’è abbastanza per intuire che i due Om sono in fissa con la trascendenza spirituale e misticheggiante. Dopotutto il passo è stato breve dalle elucubrazioni psichedeliche a base di oppiacei delle precedenti release a nome Sleep; su tutte Dopesmoker, monolite acid-psych dalla gestazione a dir poco difficile.

In questo 7” del singles club della Sub Pop, Al Cisneros (basso/voce e membro storico) è affiancato dal nuovo batterista Emil Amos, sostituto del dimissionario Chris Hakius; ma la musica sembra non risentirne: sempre psichedelia pesante e pensante, dall’appeal orientale e stupefacente, scarna ma definitiva.

La title track avanza su un oppiaceo giro di basso di Cisneros e una batteria precisa e varia che regge la scena fino a che la voce ascetica di Cisneros ci butta in un incubo fatto di malsane evocazioni, simile per atmosfere alla Giza evocata in Conference Of The Birds (Holy Mountain, 2006). Nel lato B è presente una versione alternativa del pezzo, con forti accenti dub che ne dilatano ancora di più l’impatto trance. Tanto che quando esplode il riff di basso distorto sul finale, si viene catapultati nelle oscure profondità di Giza e soltanto la puntina del giradischi che si blocca impedisce di perdersi e non tornare indietro. Mai più.


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