
In queste due tracce però convivono i due stati d’animo di Nathan Williams, titolare del progetto: se la spiaggia di Beach Demon lo rende euforico e sbroccato, pronto a far sfracelli a colpi di muscolarità spastica, l’erba di Weed Demon lo atrofizza in una sognante e poppissima nenia.
Il bello è che se si ripulisse la prima dalla melma no-fi e dalla patina di iconoclastia adolescenziale che la avvolge, il risultato non sarebbe poi tanto lontano dalla seconda.
2 commenti:
i wavves mi piacciono assai.fabrizio.
bella fabbbrì...tocca che metti su un gruppetto spastic-core...
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